venerdì 14 gennaio 2011

Il popolo dell'acqua, un nuovo soggetto politico con cui fare i conti

Ieri abbiamo partecipato, con la nostra memoria e i nostri argomenti, ad un alto momento di democrazia. Il referendum ha riacquistato la sua forza originaria, quella voluta dai nostri Costituenti, è uscito dal cul de sac dei tecnicismi e dei limiti giurisprudenziali, in cui era stato condotto a partire dei primi anni del 2000. La Corte costituzionale, dietro istanza di circa un milione e mezzo di cittadini, pronti a divenire 30 milioni per dire no a quel processo di privatizzazione selvaggio voluto dal decreto Ronchi, ha dichiarato ammissibile il referendum promosso dai comitati contro il saccheggio dei beni comuni e la dismissione della proprietà pubblica. Ha dichiarato ammissibile il quesito che espunge il profitto dalla gestione del servizio idrico. Insomma uno stop a quel progetto affaristico e letale di contaminazione pubblico-privato che già aveva interessato le varie mafie locali (passando dall’acqua, ai trasporti ai rifiuti), troppo spesso collettori di voti e consensi elettorali.

Il tema dei beni comuni è entrato per la prima volta nel dibattito processuale dinanzi alla Corte, agganciato al tema dei servizi pubblici ed alla tutela dei diritti fondamentali: si è aperta dunque nel nostro Paese una nuova stagione di democrazia. I cittadini si sono riappropriati del diritto di esprimersi sui beni comuni, sui beni di loro appartenenza, su quei beni che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali, nonché al libero sviluppo della persona e sono informati al principio e alla salvaguardia intergenerazionale. Si è ridato significato e dignità all’art. 1 della Costituzione, ovvero al principio che assegna al popolo la sovranità, in una stagione di tragedia della democrazia rappresentativa.

Ripartire dunque dalla campagna referendaria, ma non soltanto per raggiungere il quorum di voti necessario per la validità del referendum, ma anche per dare inizio ad una grande battaglia per la difesa dei beni comuni. Ripartire dalla campagna referendaria per aprire una stagione di lotta sul tema dei diritti violati: lavoro, università, migranti, ambiente.

Il “popolo dell’acqua” che a questo punto potrà incidere sulle politiche pubbliche del nostro Paese, e che dovrà pretendere la moratoria di tutti i processi di privatizzazione in corso, dovrà dunque essere pronto a manifestare tutta la sua indignazione e voglia di partecipazione contro tutti i soprusi e le angherie sempre più espressione di una società feudale e post-moderna.

Da ieri c’è un nuovo soggetto politico con il quale il desolante sistema dei partiti parlamentare e extra-parlamentare dovrà finalmente fare i conti.

Alberto Lucarelli, Ugo Mattei

mercoledì 12 gennaio 2011

Après le oui du Conseil Constitutionnel, la parole aux citoyens !

Rome, le 12 janvier 2011

Le Conseil Constitutionnel a accepté deux des requêtes référendaires proposées par le mouvement pour l’eau.

Au printemps, les hommes et les femmes de ce pays décideront de ce bien essentiel. La victoire du « oui » conduira à une inversion de tendance concernant la gestion des services hydriques et plus généralement de tous les biens communs.

Nous attendons les motivations du Conseil Constitutionnel sur le refus de la troisième requête, mais il est déjà clair que cette décision n’enlève rien à la bataille pour la republicisation de l’eau et la valeur politique du referendum en demeure intacte.

Aujourd’hui plus que jamais, le Comité Promoteur exige une mesure immédiate de moratoire sur les échéances du Décret Ronchi et sur l’abrogation des Autorités de compétence territoriale optimale, un acte nécessaire de démocratie pour que à décider de l’eau ce soient vraiment les Italiens.


Le Comité Promoteur activera tous les contacts institutionnels nécessaires pour demander que la date du vote référendaire coïncide avec celles des élections administratives du printemps prochain.


Dès aujourd’hui commence la dernière étape, nous sommes certaines que les meilleures énergies de ce pays ne feront pas marche arrière.

Sì della Consulta, la parola ai cittadini

dal sito http://www.acquabenecomune.org/

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.

Roma, 12 gennaio 2011
leggi su http://www.acquabenecomune.org/

lunedì 10 gennaio 2011

Email della Segreteria Forum Acqua

Care/i,
come sapete è fissata per il 12 gennaio la Camera di Consiglio della Corte costituzionale in cui verrà discussa l'ammissibilità dei tre quesiti. Si chiuderà così l'iter che tutt* ci auguriamo ne confermi la validità. La Corte, poi, entro il 10 febbraio dovrà emettere la sentenza.
Già il 12 gennaio, però, dopo la Camera di Consiglio potremo avere le prime impressioni e valutazioni da parte dell'Avv. Luciani. Inoltre la stessa Corte emette un comunicato stampa in merito.
Insomma sin da subito avremo elementi ulteriori sulla prosecuzione dell'iter referendario che è il caso di condividere.
Dopo una breve consultazione all'interno del Comitato Promotore, la stragrande maggioranza si è espressa a favore del 14 gennaio come data di svolgimento della prossima riunione.

Pertanto la riunione del Comitato Promotore è convocata per venerdì 14 gennaio (ore 15.00-18.00) a Roma presso la sede della segreteria (Via di S. Ambrogio 4).

Si propone di porre i seguenti punti all'ordine del giorno:

- valutazione della Camera di Consiglio della Corte costituzionale;
- stato dell'arte della campagna referendaria, con particolare riferimento a:

* campagna moratoria;
* campagna di comunicazione e autofinanziamento;

- varie ed eventuali.

lunedì 3 gennaio 2011

Cosa succede ora?

Il Presidente della Corte Costituzionale dovrà stabilire un'udienza entro il 20 Gennaio in cui valutare i referendum. Entro il 10 Febbraio, la Corte si dovrà esprimersi sulla costituzionalità dei quesiti. Dopo il pronunciamento verrà fissata la data dei referendum.

Vedi sito referendum